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autore
brano
 
Cesare
De bello gallico III,25
 
originale
 
[25] Ibi cum alii fossas complerent, alii multis telis coniectis defensores vallo munitionibusque depellerent, auxiliaresque, quibus ad pugnam non multum Crassus confidebat, lapidibus telisque subministrandis et ad aggerem caespitibus comportandis speciem atque opinionem pugnantium praeberent, cum item ab hostibus constanter ac non timide pugnaretur telaque ex loco superiore missa non frustra acciderent, equites circumitis hostium castris Crasso renuntiaverunt non eadem esse diligentia ab decumana porta castra munita facilemque aditum habere.
 
traduzione
 
I nostri, parte riempiendo i fossati, parte lanciando un nugolo di frecce, costrinsero i difensori ad abbandonare il vallo e le fortificazioni. Pure gli ausiliari, sul cui apporto Crasso non faceva troppo affidamento, rifornendo i soldati di pietre e frecce e portando zolle per elevare un terrapieno, davano l'effettiva impressione di combattere. Ma anche il nemico lottava con tenacia e coraggio e i dardi, scagliati dall'alto, non andavano a vuoto. A quel punto i cavalieri, che avevano fatto il giro del campo nemico, riferirono a Crasso che la porta decumana non era altrettanto ben difesa ed era facile penetrarvi.
 

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